Mia madre, pochi mesi prima di morire, conseguì la licenza media. Era stato un grande rimpianto, per lei, dover abbandonare la scuola dopo le elementari. Avendo rimediato anche una sommaria alfabetizzazione informatica, più precisamente nella videoscrittura, decise di scrivere le sue memorie. Fu l’ultimo regalo che ricevemmo da lei.
Anni fa aprii un blog nel quale volevo pubblicare la sua storia a puntate; ne postai una piccola parte, poi la piattaforma del blog chiuse e io non ne feci un altro, ripromettendomi però di creare un ebook. Sono passati dieci anni e più, ma finalmente l’ho fatto.
Perchè l’ho voluto pubblicare? Non soltanto per una questione affettiva. Ma anche perchè le storie narrate, che i miei coetanei hanno sentito pure loro dai genitori, parlano di vita quotidiana durante una guerra, o affogati nella miseria. Parlano di vicissitudini inimmaginabili, di faticose peripezie per guadagnarsi il pane. Parlano di persone che hanno conosciuto il lutto e la disperazione ma hanno dovuto rimboccarsi le maniche per andare avanti nonostante tutto. E tutto questo era l’ordinario.
Io ho lasciato tutto quello che aveva scritto lei, magari ho sistemato qualche virgola ma le parole e le frasi sono tutte sue. Se a qualcuno interessa, c’è una versione in PDF e una in ePub.
Sono Spaesato 
è una bellissima idea, l’ho già scaricato e lo leggerò presto.
grazie!
grazie a te!
Ciao S.,
è difficile iniziare a leggere la storia di Giovanna e abbandonarla.
Sembra quasi impossibile che tante peripezie possano essere contenute tutte in una sola vita, ma è una sensazione che ho sempre trovato nei racconti dei nonni e dei genitori e che col tempo mi ha convinta che le vite apparentemente più povere, hanno una ricchezza inaspettata.
Mi hanno catturato la semplicità del racconto e al tempo stesso la sua forza, una specie di forza e spirito di sopravvivenza attorno a cui tutto ruota.
È una bella storia, grazie per averla condivisa.
p.s. incidentalmente il nostro anniversario di matrimonio è anche il tuo compleanno!
Ciao Laura,
ti ringrazio per averlo letto e sono contento che tu l’abbia apprezzato. E’ un testo scritto in un italiano povero ma a mio avviso efficace nel raccontare le avversità ed esprime la forza, quella stessa forza di cui tu parli, per affrontarle. Per questo non ho voluto rimaneggiarlo in alcun modo, era giusto che le parole fossero quelle che aveva usato lei.
Grazie ancora
p.s. al mio prossimo compleanno vi manderò un messaggio d’auguri! 🙂